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L'Opera nazionale balilla (ONB) fu un ente di stato istituito con legge votata dal parlamento. "L'Opera nazionale balilla per l'assistenza e per l'educazione fisica e morale della gioventù" (nome completo dell'ente di stato) fu fondata nel 1926 come ente autonomo, l'ONB confluì, insieme ai Fasci giovanili di combattimento, nella GIL (Gioventù italiana del littorio) a partire dal 1937.
Il fascismo delle origini si proponeva come un movimento di rottura rispetto allo Stato liberale giolittiano ed alle sue istituzioni, ambiente educativo compreso: già nel 1919 Filippo Tommaso Marinetti, futurista e "fascista della prima ora", aveva proposto l'istituzione di "scuole di coraggio fisico e patriottismo".
Dopo la marcia su Roma, il nascente regime mussoliniano si pose il problema di come "fascistizzare" la società, a partire dai più giovani: nel 1926 Mussolini diede all'ex ardito Renato Ricci l'incarico di sottosegretario all'istruzione, con il compito di "riorganizzare la gioventù dal punto di vista morale e fisico". Per l'occasione Ricci prese contatti in Inghilterra con Robert Baden-Powell, fondatore dello scautismo (che secondo lo stesso Ricci gli avrebbe dato "preziosi consigli"), ed in Germania con gli esponenti della Bauhaus.
L'ONB mirava non solo all'educazione spirituale, culturale e religiosa, ma anche all'istruzione premilitare, ginnico-sportiva, professionale e tecnica. Scopo dell'ONB era infondere nei giovani il sentimento della disciplina e dell'educazione militare, renderli consapevoli della loro italianità e del loro ruolo di "fascisti del domani".
Nel 1927 il regime fascista sciolse per legge le organizzazioni giovanili non fasciste, tra cui le associazioni scout: il Corpo nazionale giovani esploratori italiani (pluriconfessionale) fu sciolto quell'anno; l'Associazione scoltistica cattolica italiana (ASCI) fu obbligata a chiudere tutti i reparti nelle località sotto i 20.000 abitanti, prima della chiusura completa nel 1928; l'Associazione dei ragazzi pionieri italiani(ARPI) cessò volontariamente le attività. Molti scout continuarono a svolgere le proprie attività in clandestinità e parteciparono attivamente alla lotta antifascista. Uno dei principali gruppi che continuarono le attività fu quello delle Aquile randagie, a Milano e alcuni gruppi scout italiani all'estero proseguirono le loro attività. L'unica organizzazione rimasta attiva fu la Gioventù Italiana Cattolica, che dovette comunque ridurre le proprie attività.